Cass. civ. Sez. lavoro, Sent., 21-04-2011, n. 9234 Malattie professionali

Sentenza scelta dal dott. Domenico Cirasole direttore del sito giuridico http://www.gadit.it/

Svolgimento del processo

La Corte di Appello di Catanzaro, confermando la sentenza di primo grado, rigettava la domanda avanzata da C.A. avente ad oggetto la condanna dell’INAIL alla costituzione della rendita conseguente a malattia professionale.

La predetta Corte poneva a base del decisimi il rilevo fondante che la patologia, di cui era portatore l’assicurato, non determinava, così come chiarito dal consulente di primo grado, alcuna compromissione funzionale.

Avverso questa sentenza l’assicurato ricorre in cassazione articolando un’unica censura.

L’INAIL resiste con controricorso.
Motivi della decisione

Con l’unico motivo l’assicurato denuncia vizio di motivazione ed allega che la Corte territoriale non ha tenuto conto della consulenza di parte nella quale veniva rilevato che non si era proceduto a tutti gli opportuni accertamenti.

La censura è infondata.

Invero, parte ricorrente ancorchè denunci che la Corte di Appello non avrebbe tenuto conto della controdeduzioni di cui alla consulenza dì parte, non censura in alcun modo l’affermazione della predetta Corte secondo la quale la malattia di cui è portatore l’assicurato non determina alcuna compromissione funzionale.

Nè tale contestazione, almeno per quello che è riportato nel ricorso, emerge dalla consulenza di parte non senza considerare che il ricorrente, in violazione del principio di autosufficienza del ricorso, omette di trascrivere il testo di tale consulenza.

Il ricorso, pertanto, va rigettato.

Nulla deve disporsi per le spese giudizio di legittimità ex art. 152 disp. att. cod. proc. civ., non trovando applicazione ratione temporis, il disposto del D.L. 30 settembre 2003, n. 269, art. 42, comma 11 convertito in L. 24 novembre 2003, n. 326.
P.Q.M.

LA CORTE rigetta il ricorso. Nulla per le spese. di legittimità.

Testo non ufficiale. La sola stampa del bollettino ufficiale ha carattere legale.

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