Consiste nel comprare con soldi (o altri beni naturali) valori o facoltà spirituali, quali le funzioni sacerdotali.
Nel medioevo era una pratica molto diffusa, e prende il nome da Simone di Samaria, detto mago.
Infatti negli Atti degli Apostoli egli viene ricordato come colui che offrì denaro a San Pietro in cambio della trasmissione del potere di fare miracoli.
A questa proposta San Pietro rispose: “Il tuo danaro vada in perdizione con te”.
La Chiesa reagì duramente, considerandola come peccato ed eresia.
Giulio II (1503-1513) stabilì come invalida l’elevazione simoniaca di un pontefice e scomunicò il candidato.