Cass. pen. Sez. I, Sent., (ud. 14-01-2011) 09-02-2011, n. 4755 Ricorso

Sentenza scelta dal dott. Domenico Cirasole direttore del sito giuridico http://www.gadit.it/

Svolgimento del processo – Motivi della decisione

Il tribunale per minorenni di Trieste, con ordinanza in data 11.2.2010, in sede esecutiva rigettava l’istanza, tramite difensore, di M.J., minorenne all’epoca dei fatti, volta all’applicazione della continuazione con riferimento ai reati di cui al provvedimento di cumulo emesso dalla Procura della Repubblica presso il predetto tribunale in data 19.3.2009, per la residua pena di mesi uno, giorni 25 di reclusione e mesi due di semidetenzione, rilevando che alla data del provvedimento residuava da scontare solo la pena della semidetenzione per mesi due e che per la notevole quantità e ripetitività dei reati tale da rappresentare una condizione di abitualità ex art. 103 c.p., doveva perciò stesso escludersi la possibilità di ravvisare il nesso della continuazione.

Ricorre, tramite difensore l’interessata, rilevando l’erroneità del criterio di ragione adottato dal giudice della esecuzione per non potervi essere alcuna incompatibilità tra una situazione di abitualità nei reati ed una situazione di nesso di continuazione tra gli stessi. La deduzione è manifestamente infondata nella misura in cui non si rapporta ai dati ed alle logiche inferenziali indicate dal giudice dell’esecuzione, che correttamente, come del resto segnalato nella requisitoria del S. Procuratore Generale, ha evidenziato la mancata allegazione di elementi specifici e concreti, non risultanti peraltro dagli atti, dai quali desumere una rappresentazione preventiva, sia pur generica, dei singoli episodi criminosi. Invero il mero riferimento alla contiguità cronologica degli addebiti ovvero alla identità o analogia dei titoli di reato, in mancanza di ulteriori specificazioni, non vale ad depotenziare la radicale diversità tra l’identità della spinta criminosa o del movente pratico sotteso alle plurime violazioni di legge e l’unicità del disegno criminoso richiesta perla configurabilità del reato continuato (Cass. Sez. 1^, 16.12.2008,n. 5305; Cass. Sez. 1^, 16.1.2009 n. 3747).
P.Q.M.

Dichiara inammissibile il ricorso.

Testo non ufficiale. La sola stampa del bollettino ufficiale ha carattere legale.

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