Sentenza scelta dal dott. Domenico Cirasole direttore del sito giuridico http://www.gadit.it/
Svolgimento del processo
Il difensore di F.M. ricorre avverso la sentenza in epigrafe indicata, con la quale la CdA di Roma ha confermato la pronunzia di primo grado che aveva condannato il predetto alla pena di giustizia in relazione al delitto di furto aggravato.
Deduce violazione di legge processuale, atteso che il decreto di citazione in appello è stato notificato presso il difensore, indicato come domiciliatario, in assenza di qualsiasi elezione di domicilio da parte dell’imputato.
Il F. infatti è domiciliato presso la sua abitazione (dove per altro è stato notificato l’estratto contumaciale della sentenza di primo grado).
E’ dunque nulla la sentenza di secondo grado.
Motivi della decisione
Il ricorso è infondato e deve essere rigettato.
Il ricorrente va condannato alle spese del grado.
Ai sensi dell’art. 157 c.p.p., comma 8 bis, "le notificazioni successive sono eseguite, in caso di nomina di difensore di fiducia,……mediante consegna ai difensori. Il difensore può dichiarare immediatamente all’autorità che procede di non accettare la notificazione…".
Ebbene, nel caso che occupa: a) l’avv. R. Radi è difensore di fiducia del F. sin dal primo grado di giudizio, b) non risulta che lo stesso abbia dichiarato di non voler ricevere le notificazioni per conto del suo assistito.
Il fatto che non tutte le "notificazioni successive" (scil. alla prima) siano state eseguite presso l’avv. Radi (ma sono comunque andate a buon fine, o, in ogni caso, in merito nulla è stato eccepito) non toglie validità a quelle eseguite (finalmente) ai sensi del comma 8 bis sopra richiamato.
P.Q.M.
Rigetta il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese del procedimento.
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