REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE LAVORO
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. MATTONE Sergio – Presidente
Dott. AMOROSO Giovanni – Consigliere
Dott. NOBILE Vittorio – Consigliere
Dott. ZAPPIA Pietro – Consigliere
Dott. MELIADO’ Giuseppe – rel. Consigliere
ha pronunciato la seguente:
sentenza
sul ricorso 5957/2006 proposto da:
***** elettivamente domiciliato in ROMA, *****, presso lo studio dell’avvocato *****, che lo rappresenta e difende, giusta mandato in calce al ricorso; – ricorrente –
contro
I.N.A.I.L. – ISTITUTO NAZIONALE PER L’ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO, in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliato in ROMA, *****, presso lo studio dell’avvocato *****, che lo rappresenta e difende unitamente all’avvocato *****, giusta mandato in calce al controricorso; – controricorrente –
avverso la sentenza della CORTE D’APPELLO di FIRENZE, depositata il 06/05/2005 R.G.N. 1356/03;
udita la relazione della causa svolta nella Pubblica udienza del 02/04/2009 dal Consigliere Dott. GIUSEPPE MELIADO’;
udito l’Avvocato *****;
udito l’Avvocato ***** per delega *****;
udito il P.M., in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. MATERA Marcello, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
Svolgimento del processo
Con sentenza in data 8.4/6.5.2005 la Corte di appello di Firenze confermava la sentenza del Tribunale di Lucca del 15.10.2002 che aveva rigettato la domanda proposta da ***** ai fini del riconoscimento dell’indennizabilità dell’infortunio sul lavoro occorsogli il ***** e dell’adozione di ogni pronuncia accessoria e conseguente.
Osservava in sintesi la corte territoriale che la situazione di grave rischio in cui si era venuto a trovare il ***** e che aveva causato l’infortunio era stata determinata da una sua scelta volontaria e per nulla necessitata, non avendo lo stesso alcun ragionevole motivo per seguire il tragitto prescelto (che in altre occasioni il lavoratore aveva cercato di imboccare, venendo