Cass. pen. Sez. VI, Sent., (ud. 23-06-2011) 07-07-2011, n. 26753 Dichiarazione di impugnazione

Sentenza scelta dal dott. Domenico Cirasole direttore del sito giuridico http://www.gadit.it/

Svolgimento del processo

Con sentenza del 10.03.2011 il GUP del Tribunale di Napoli dichiarava non luogo a procedere per insussistenza del fatto nei confronti di A.E. in ordine al delitto di ricettazione aggravata continuata, per essersi ricevuta il canone mensile di Euro 2500,00 per la locazione di un immobile sito in (OMISSIS), somma di provenienza delittuosa, agendo con metodo mafioso e al fine di agevolare il clan capeggiato da I.A..

Rilevava in particolare il GUP che, pur essendo le somme di cui sopra di sicura provenienza da delitti commessi da B.F., suocera della A., non v’era prova della consapevolezza in capo a quest’ultima di tale provenienza.

Contro la sentenza propone ricorso per cassazione il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, deducendone la carenza e manifesta illogicità della motivazione sull’insostenibilità dell’accusa in giudizio, in relazione in particolare al rapporto di affinità intercorrente fra l’imputata e la B., madre del marito latitante, alla conoscenza delle vicende dell’immobile in cui la A. aveva abitato e al significativo ricevimento delle somme in contanti.

Motivi della decisione

Il ricorso è inammissibile, in quanto proposto tardivamente.

L’impugnata sentenza, invero, emessa il 10.03.2011, è stata depositata il 05.04.2011, nel previsto termine di trenta giorni, scadente il 09.04.2011, onde il ricorso del P.M. andava proposto nel termine di quindici giorni da tale data, e cioè entro il 24.04.2011, mentre è stato presentato il 12.05.2011.

P.Q.M.

Dichiara inammissibile il ricorso.

Testo non ufficiale. La sola stampa del bollettino ufficiale ha carattere legale.

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