DECRETO LEGISLATIVO 4 marzo 2014, n. 32 Attuazione della direttiva 2010/64/UE sul diritto all’interpretazione e alla traduzione nei procedimenti penali.

Aggiornamento offerto dal dott. Domenico Cirasole direttore del sito giuridico http://www.gadit.it/6

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visti gli articoli 76 e 87 della Costituzione;
Vista la direttiva 2010/64/UE del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 20 ottobre 2010, sul diritto all’interpretazione e
alla traduzione nei procedimenti penali;
Visto l’articolo 14 della legge 23 agosto 1988, n. 400;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 22 settembre 1988,
n. 447, recante approvazione del codice di procedura penale;
Visto il decreto legislativo 28 luglio 1989, n. 271, recante norme
di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura
penale;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n.
115, recante testo unico delle disposizioni legislative e
regolamentari in materia di spese di giustizia;
Vista la legge 6 agosto 2013, n. 96, recante delega al Governo per
il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti
dell’Unione europea – Legge di delegazione europea, ed in
particolare, l’allegato B;
Vista la preliminare deliberazione del Consiglio dei ministri,
adottata nella riunione del 3 dicembre 2013;
Acquisiti i pareri delle competenti commissioni della Camera dei
deputati e del Senato della Repubblica;
Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella
riunione del 28 febbraio 2014;
Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei ministri e del
Ministro della giustizia, di concerto con i Ministri dell’economia e
delle finanze e degli affari esteri;

E m a n a

il seguente decreto legislativo:

Art. 1

Modifiche al codice di procedura penale

1. Al decreto del Presidente della Repubblica 22 settembre 1988, n.
447, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all’articolo 104, dopo il comma 4, e’ aggiunto il seguente:
«4-bis. L’imputato in stato di custodia cautelare, l’arrestato e
il fermato, che non conoscono la lingua italiana, hanno diritto
all’assistenza gratuita di un interprete per conferire con il
difensore a norma dei commi precedenti. Per la nomina dell’interprete
si applicano le disposizioni del titolo IV del libro II.»;
b) l’articolo 143 e’ sostituito dal seguente:

«Articolo 143

(Diritto all’interprete e alla traduzione di atti fondamentali)

1. L’imputato che non conosce la lingua italiana ha diritto di
farsi assistere gratuitamente, indipendentemente dall’esito del
procedimento, da un interprete al fine di poter comprendere l’accusa
contro di lui formulata e di seguire il compimento degli atti e lo
svolgimento delle udienze cui partecipa. Ha altresi’ diritto
all’assistenza gratuita di un interprete per le comunicazioni con il
difensore prima di rendere un interrogatorio, ovvero al fine di
presentare una richiesta o una memoria nel corso del procedimento.
2. Negli stessi casi l’autorita’ procedente dispone la traduzione
scritta, entro un termine congruo tale da consentire l’esercizio dei
diritti e della facolta’ della difesa, dell’informazione di garanzia,
dell’informazione sul diritto di difesa, dei provvedimenti che
dispongono misure cautelari personali, dell’avviso di conclusione
delle indagini preliminari, dei decreti che dispongono l’udienza
preliminare e la citazione a giudizio, delle sentenze e dei decreti
penali di condanna.
3. La traduzione gratuita di altri atti o anche solo di parte di
essi, ritenuti essenziali per consentire all’imputato di conoscere le
accuse a suo carico, puo’ essere disposta dal giudice, anche su
richiesta di parte, con atto motivato, impugnabile unitamente alla
sentenza.
4. L’accertamento sulla conoscenza della lingua italiana e’
compiuto dall’autorita’ giudiziaria. La conoscenza della lingua
italiana e’ presunta fino a prova contraria per chi sia cittadino
italiano.
5. L’interprete e il traduttore sono nominati anche quando il
giudice, il pubblico ministero o l’ufficiale di polizia giudiziaria
ha personale conoscenza della lingua o del dialetto da interpretare.
6. La nomina del traduttore per gli adempimenti di cui ai commi 2 e
3 e’ regolata dagli articoli 144 e seguenti del presente titolo. La
prestazione dell’ufficio di interprete e di traduttore e’
obbligatoria.».

Art. 2

Modifiche alle disposizioni di attuazione del codice di procedura
penale

1. Al decreto legislativo 28 luglio 1989, n. 271, sono apportare le
seguenti modificazioni:
a) all’articolo 67, comma 2, dopo le parole: «comparazione della
grafia», sono aggiunte le seguenti: «interpretariato e traduzione.»;
b) all’articolo 68, comma 1, le parole: «dell’ordine o del
collegio» sono sostituite dalle seguenti: «dell’ordine, del collegio
ovvero delle associazioni rappresentative a livello nazionale delle
professioni non regolamentate».

Art. 3

Modifiche al testo unico in materia di spese di giustizia

1. Al decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n.
115, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all’articolo 5, lettera d), dopo le parole: «ausiliari del
magistrato,» sono aggiunte le seguenti: «ad esclusione degli
interpreti e dei traduttori nominati nei casi previsti dall’articolo
143 codice di procedura penale;».

Art. 4

Disposizioni finanziarie

1. Agli oneri derivanti dall’attuazione del presente decreto,
valutati in euro 6.084.833,36 annui, si provvede per il triennio
2014-2016 a carico del Fondo di rotazione di cui all’articolo 5 della
legge 16 aprile 1987, n. 183, mediante corrispondente versamento
all’entrata del bilancio dello Stato.
2. A decorrere dal 2017, alla copertura degli oneri di cui al comma
1 si provvede mediante riduzione delle spese rimodulabili di cui
all’articolo 21, comma 5, lettera b), della legge 31 dicembre 2009,
n. 196, nel programma «Giustizia civile e penale» della missione
«Giustizia» dello stato di previsione del Ministero della giustizia.
3. Il Ministero della giustizia provvede al monitoraggio degli
oneri derivanti dall’attuazione del presente decreto. Nel caso si
verifichino o siano in procinto di verificarsi scostamenti rispetto
alle previsioni di cui al comma 1, il Ministero della giustizia ne
da’ tempestiva comunicazione al Ministero dell’economia e delle
finanze, il quale provvede, con proprio decreto, alla riduzione delle
spese rimodulabili di cui all’articolo 21, comma 5, lettera b), della
legge 31 dicembre 2009, n. 196.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara’ inserito
nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica
italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo
osservare.
Dato a Roma, addi’ 4 marzo 2014

NAPOLITANO

Renzi, Presidente del Consiglio dei
ministri

Orlando, Ministro della giustizia

Padoan, Ministro dell’economia e delle
finanze

Mogherini, Ministro degli affari esteri

Visto, il Guardasigilli: Orlando

Testo non ufficiale. La sola stampa del bollettino ufficiale ha carattere legale.

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