Sentenza scelta dal dott. Domenico Cirasole direttore del sito giuridico http://www.gadit.it/
Svolgimento del processo – Motivi della decisione
L.G.F. ricorre in cassazione avverso l’ordinanza, in data 07.05.2009, della Corte d’Appello di Catania di rigetto dell’istanza di riparazione per ingiusta detenzione da lui sofferta in relazione al procedimento numero R.G.N.R. 9157/07 in ordine al delitto di cui al D.P.R. n. 309 del 1990, art. 73, conclusosi con sentenza di assoluzione con la formula perchè il fatto non sussiste del Tribunale dello stesso capoluogo emessa il 20.05.2008.
Con parere scritto il Procuratore Generale, nella persona del dott. Vito Moretti ha chiesto dichiararsi l’inammissibilità del ricorso.
Con memoria tempestivamente depositata il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha chiesto dichiararsi il ricorso inammissibile ovvero rigettarlo.
Nelle more è stato acquisito il certificato di morte del ricorrente.
Va dichiarato il non luogo a provvedere per il decesso di L. G.F..
Invero, ancorchè sussiste l’interesse patrimoniale degli eredi a coltivare il ricorso, trattandosi quello della riparazione per ingiusta detenzione un diritto trasmissibile, non è, comunque, previsto dal codice di rito penale, che regola la materia, un istituto analogo previsto all’art. 110 c.p.c., di successione nel processo dell’erede in luogo della parte deceduta.
In merito questa Corte, circa il diritto personale degli eredi a proseguire il giudizio in luogo del de cuius ha affermato (Sez. 4, Sentenza n. 23913 del 09/04/2008 Cc, Rv. 240300) che, in tema di riparazione per ingiusta detenzione, nel caso l’interessato sia deceduto prima della definitività della sentenza assolutoria, l’indennizzo può essere successivamente richiesto anche dai congiunti elencati nell’art. 644 cod. proc. pen., comma 1, atteso che, in forza della disposizione richiamata, gli stessi sono legittimati in proprio e non "iure hereditario" a presentare la relativa domanda.
P.Q.M.
Dichiara non luogo a provvedere per il decesso di L.G. F..
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