Sentenza scelta dal dott. Domenico Cirasole direttore del sito giuridico http://www.gadit.it/
Svolgimento del processo – Motivi della decisione
1. Il Tribunale di Catania ha confermato il provvedimento di sequestro preventivo di un’auto emesso dal Gip dello stesso Tribunale nel procedimento a carico di C.A.; respingendo la richiesta di revoca avanzata dal C.A., genitore dell’indagato e comproprietario del veicolo. L’imputazione attiene alla violazione dell’art. 186 C.d.S..
2. Ricorre per cassazione C.A. deducendo che, attesa la sua estraneità al reato, e considerata la sua veste di mero compropetario, non vi sono le condizioni per l’adozione dell’atto in questione.
3. Il ricorso è infondato. L’ordinanza impugnata pone in luce che il ricorrente è cointestatario del veicolo utilizzato all’atto della commissione del reato; che lo stesso veicolo è nella piena disponibilità del figlio indagato; che vi è evidente pericolo di recidiva che giustifica il sequestro preventivo; che, infine, il bene è confiscabile ai sensi del richiamato art. 186. Tale apparato argomentativo giustifica pienamente la pronunzia impugnata:
indipendentemente dalle problematiche sulla confiscabilità del bene a causa della compropietà tra padre e figlio, assume assorbente e decisivo rilievo il fatto che il sequestro sia stato disposto ex art. 321 c.p.p. in relazione al pericolo di recidiva specifica. D’altra parte, il gravame si limita a dedurre vizio della motivazione, sebbene nell’ambito in esame il ricorso per cassazione possa essere proposto, ex art. 325 c.p.p., solo per violazione di legge.
Il gravame deve essere quindi rigettato. Segue per legge la condanna al pagamento delle spese processuali.
P.Q.M.
Rigetta il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali.
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