Sentenza scelta dal dott. Domenico Cirasole direttore del sito giuridico http://www.gadit.it/
Svolgimento del processo – Motivi della decisione
1. Con sentenza del 26 ottobre 2010 il Giudice di Pace di Bergamo condannava A.A., imputato del reato di cui al D.P.R. n. 286 del 1998, art. 10-bis perchè, straniero, si tratteneva illegalmente nel territorio dello Stato in violazione delle disposizioni di legge in materia, alla pena di Euro 4500,00 di ammenda.
A sostegno della decisione il giudicante argomentava che risultava provato ogni requisito della fattispecie criminosa contestata e, quanto alla pena, che si appalesava di giustizia l’applicazione del minimo edittale ma non la concessione delle attenuanti generiche.
2. Ricorre avverso tale sentenza il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo, che ne denuncia l’illegittimità perchè inflitta all’imputato una pena inferiore a quella prevista dalla norma incriminatrice.
3. La doglianza è fondata.
3.1 Il D.Lgs. n. 286 del 1998, art. 10 bis stabilisce, infatti, la pena da Euro 5000,00 ad Euro 10000, mentre il giudice territoriale, come detto, ha fissato la sanzione inflitta concretamente a carico dell’imputato in Euro 4500,00, negando, nel contempo, la concessione delle circostanze attenuanti generiche, che avrebbero reso legittima una determinazione sanzionatoria al di sotto del minimo edittale. Si verte pertanto in ipotesi di pena illegale che la Corte è chiamata a cassare irrimediabilmente.
4. L’annullamento può in questo caso essere stabilito senza rinvio, posto che il giudice territoriale ha implicitamente indicato la sua volontà di infliggere all’imputato il minimo edittale, pena questa che ben può essere indicata da questa Corte in luogo di quella illegittimamente individuata.
P.Q.M.
la Corte annulla senza rinvio la sentenza impugnata limitatamente alla pena, che determina in Euro 5000,00 di ammenda.
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