Visse dal 1313 al 1357 e fu un giureconsulto, allievo di Cino Sighibuldi da Pistoia all’università di Perugia.
Insegnò diritto a Pisa e Perugia, e scrisse oltre 40 trattati, tra cui il Tractatus Tyberiadias, il De regimine civitatis, il De Guelfis et Gebellinis e il De Tyranno, e numerosi consilia.
Nel De regimine civitatis indica nel regime repubblicano un regime che si addice alle piccole comunità, mentre quello aristocratico alle medie e quello monarchico agli Stati più grandi.
Sosteva che il principe, non era vincolato alla legge, ma si sottomette per equità.
L’opinio Bartoli verte su tutti i campi del diritto, è stata quindi una valida guida, i giudici di Spagna, Portogallo e Brasile.