Statuti comunali

Nel comune medioevale esisteva un complesso unitario scritto di normative, raggruppante consuetudini locali (antiche e meno antiche), norme deliberate dall’assemblea generale (statuta in senso stretto) e brevia.
Furono istituiti alla fine dell’XII secolo e si diffusero in tutte le città soprattutto nel XIII secolo.
Lo statuto veniva raccolto in un libro generale.
Se interveniva una nuova norma su una materia già trattata, si cancellava la vecchia e di seguito a questa o a margine del foglio si annotava la nuova.
Se poi la modifica era parziale o veniva solo integrata, si apponevano delle additiones.
Tale sistema, poteva indurre confusione e alimentare il pericolo di alterazioni.
Infatti si diffuse nella pratica l’abitudine ad adottare più copie del libro generale.
Una di queste veniva custodita nell’arca segreta del comune, un’altra si teneva saldamente legata ad una catena in un luogo pubblico, affinchè fosse di pubblico dominio ed altre copie si lasciavano in affidamento a chiese e monasteri.

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