Cavère

Con tale termine Cicerone indicò (de orat. 1.212) una tra le attività svolte dai giuristi della sua epoca insieme all’àgere [vedi] e al respondère [vedi responsa prudèntium]. Tale termine designò l’opera di elaborazione di schemi di testamenti, mancipationes, stipulationes, contratti consensuali, patti pretori ed in genere di atti negoziali.
Il verbo (—) indicò la cura di un interesse, il perseguimento di uno scopo utile. Questo poteva realizzarsi solo mediante determinati comportamenti e l’osservanza di certe forme, per cui vi era la necessità di ricorrere alla consulenza dei giuristi.

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