È il complesso di norme, nazionali e comunitarie, che tutelano la libertà di concorrenza fra le imprese.
esse sono finalizzate al suo corretto svolgimento e alla repressione delle pratiche di concorrenza sleale.
I prinicpi fondamentali a tal proposito sono:
1)divieto di intese pregiudizievoli al commercio tra gli Stati; esse infatti possono esse restrittive della concorrenza all’interno del mercato comune;
2) divieto di esercizio abusivo della propria dominanza sul mercato da parte di alcune imprese;
3) disciplina delle relazioni finanziarie tra i poteri pubblici e le imprese pubbliche;
4) regole riguardo agli interventi degli Stati membri nell’economia. Esse impediscono che gli aiuti economici alle imprese generino limitazioni e modifiche al libero esplicarsi della concorrenza.
In Italia vige la legge 287/90 che ha istituito un’Autorità garante della concorrenza e del mercato con sede in Roma.
Essa ovviamente vigila il rispetto della normativa antitrust.
Le operazioni di concentrazione di imprese che danno luogo ad una modificazione della struttura interna delle imprese interessate, non sono vietate in assoluto, ma solo se determinano la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante sul mercato nazionale cioè l’eliminazione della concorrenza.
La legislazione nazionale riguarda solo i comportamenti anticoncorrenziali limitati al mercato nazionale.
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Antinomia (d. cost.) (Antinomy)
Si intende opposizione o incompatibilità fra norme giuridiche.
Le antinomie avvengono non tanto nel momento della produzione del diritto, bensì in quello della sua applicazione ad opera dell’interprete.
Il giudice ha il compito di eliminare le antinomie mediante l’interpretazione delle norme applicabili.
Quando due norme in conflitto sono poste da fonti dello stesso tipo , la norma precedente prevale su quella successiva.
Quando le norme in conflitto provengono da fonti diverse , la fonte di rango inferiore se contiene norme in contrasto con una fonte di rango superiore, è invalida e può essere annullata o disapplicata.
Quando la stessa materia è disciplinata da due norme, di cui una generale e una speciale, la seconda sulla prima.
Quando viene applicato questo criterio entrambe le norme rimangono valide ed efficaci.
Se viene applicato il criterio cronologico e quello gerarchico si assiste all’eliminazione di una delle due norme in contrasto.
Antigiuridicità
Inizialmente si è considerata come antigiuridica la condotta realizzata in violazione di una norma di legge.
Successivamente l’antigiuridicità era intesa tutte le volte in cui la condotta leda una situazione soggettiva che trova un riconoscimento, anche indiretto, nell’ordinamento.
Nel diritto penale essa designa il contrasto tra il fatto e la norma.
In questo contesto un fatto è definito antigiuridico, quando è riconosciuto contrastante con le norme penali.
Esiste anche l’antigiuridicità nel contrasto tra il fatto e gli interessi sostanziali tutelati dal diritto, anche se questo non ha fonte legislativa ed è detta antigiuridicità materiale.
Essa è tipica degli ordinamenti fondati sul principio di legalità sostanziale.
Taluni ritengono che l’antigiuridicità abbia natura oggettiva, cioè sia una qualità intrinseca del fatto di reato, che prescinde dalla colpevolezza.
Quindi un fatto è antigiuridico anche se commesso da una persona incapace, cioè è elemento costitutivo del reato, allo stesso modo della tipicità e della colpevolezza;
Secondo altri invece l’antigiuridicità ha natura soggettiva in quanto identificabile nella coscienza di compiere un’azione illecita.
Anticipazione bancaria [contratto di] (d. civ.) (Anticipating banking (contract))
Si tratta di una sottospecie dell’apertura di credito garantita, in esso la garanzia è costituita da pegno di titoli o merci.
Si tratta di un contratto ad effetti reali e a garanzia reale in quanto si costituisce come pegno dei titoli o merci, con una certa durata.
La banca versa al cliente una determinata somma previa costituzione di una garanzia su titoli, merci, o documenti rappresentativi di merci.
La polizza di anticipazione è prova del contratto avvenuto.
Si tratta di un documento probatorio redatto in doppio originale, necessario affinché la banca possa esercitare il diritto di prelazione sulle cose pignorate.