DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 26 ottobre 2009 Autorizzazione a bandire procedure di reclutamento a tempo indeterminato ai sensi dell’articolo 35, comma 4, del decreto legislativo n. 165/2001 in favore di varie amministrazioni.

Aggiornamento offerto dal dott. Domenico Cirasole.

Gazzetta Ufficiale – Serie Generale n. 3 del 5-1-2010

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Visto l’art. 35 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni ed integrazioni che disciplina il reclutamento del personale nelle amministrazioni pubbliche; Visto in particolare il comma 4 del citato art. 35 del citato decreto legislativo n. 165 del 2001, secondo cui le determinazioni relative all’avvio di procedure di reclutamento sono adottate da ciascuna amministrazione o ente sulla base della programmazione triennale del fabbisogno deliberata ai sensi dell’art. 39 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni ed integrazioni; Visto lo stesso art. 35 del citato decreto legislativo n. 165 del 2001 che al comma 4 subordina l’avvio delle procedure concorsuali per le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, le agenzie, ivi compresa l’Agenzia autonoma per la gestione dell’albo dei segretari comunali e provinciali, gli enti pubblici non economici e gli enti di ricerca, con organico superiore alle 200 unita’, all’emanazione di apposito decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, da adottare su proposta del Ministro per la funzione pubblica di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, ed al comma 4-bis stabilisce che la stessa procedura e modalita’ deve essere seguita per le procedure di reclutamento a tempo determinato per contingenti superiori alle cinque unita’, inclusi i contratti di formazione e lavoro, tenuto conto degli aspetti finanziari, nonche’ dei criteri previsti dall’art. 36 dello stesso decreto legislativo; Visto l’art. 30 del richiamato decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 come successivamente integrato e modificato concernente il passaggio diretto di personale tra amministrazioni diverse; Visto l’art. 34-bis del decreto legislativo n. 165 del 2001 che detta disposizioni in materia di mobilita’ del personale e che prevede gli adempimenti da seguire prima di bandire un concorso; Visto l’art. 6 del decreto legislativo n. 165 del 2001 e successive modificazione ed integrazioni il quale al comma 1 prevede che le amministrazioni nell’individuazione delle dotazioni organiche non possono determinare, in presenza di vacanze di organico, situazioni di soprannumerarieta’ di personale anche temporanea nell’ambito dei contingenti relativi alle singole posizioni economiche delle aree funzionali e di livello dirigenziale e, al comma 6, dispone che le amministrazioni pubbliche che non provvedono agli adempimenti di cui allo stesso articolo non possono assumere nuovo personale, compreso quello appartenente alle categorie protette; Visto il citato decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge del 6 agosto 2008, n. 133, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo, la semplificazione, la competitivita’, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria; Visto in particolare l’art. 74, commi 1, 5 e 6, del predetto decreto legge n. 112 del 2008, concernenti, rispettivamente, la riduzione degli assetti organizzativi, la dotazione organica provvisoria e le sanzioni previste in caso di mancato adempimento di quanto sancito dai commi 1 e 4 dello stesso articolo; Visto l’art. 66 del citato decreto-legge n. 112 del 2008 il quale, al comma 1 prevede che le amministrazioni interessate al presente provvedimento dovevano provvedere, entro il 31 dicembre 2008 a rideterminare la programmazione triennale del fabbisogno di personale in relazione alle misure di razionalizzazione, di riduzione delle dotazioni organiche e di contenimento delle assunzioni previste dal decreto legge stesso, ed ai commi successivi disciplina il regime delle assunzioni per le stesse amministrazioni dall’anno 2009 al 2013; Vista la legge 27 dicembre 2006, n. 296, recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007)» ed in particolare la disciplina in materia di assunzioni prevista dall’art. 1, comma 643, solo per gli enti di ricerca, per l’anno 2009; Vista la legge 24 dicembre 2007, n. 244, recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)»; Visto l’art. 17, commi da 10 a 13, del decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, nella legge 3 agosto 2009, n. 102, che disciplina una procedura speciale di reclutamento per il personale in possesso dei prescritti requisiti; Visto il decreto-legge 1° luglio 2009 n. 78, convertito, con modificazioni, in legge 3 agosto 2009, n. 102, ed in particolare l’art. 17, comma 7, che prevede che dalla data di entrata in vigore dello stesso decreto le amministrazioni vigilanti su enti ed organismi pubblici statali, nonche’ strutture pubbliche statali o partecipate dallo Stato, anche in forma associativa e gli enti interessati, sino al conseguimento degli obiettivi di contenimento della spesa assegnati a ciascuno ai sensi del comma 3 dello stesso art. 17, non possono procedere a nuove assunzioni di personale a tempo determinato e indeterminato, ivi comprese quelle gia’ autorizzate e quelle previste da disposizioni speciali, fatte salve le assunzioni del personale diplomatico, dei corpi di polizia e delle amministrazioni preposte al controllo delle frontiere, delle forze armate, del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, delle universita’, degli enti di ricerca, del personale di magistratura e del comparto scuola nei limiti consentiti dalla normativa vigente. Per le finalita’ di cui al comma 4 dell’art. 34-bis del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2009, n. 14, sono altresi’ fatte salve le assunzioni dell’Agenzia italiana del farmaco nei limiti consentiti dalla normativa vigente; Viste le richieste di autorizzazione a bandire procedure concorsuali negli anni 2009, 2010 e 2011 per il reclutamento di personale a tempo indeterminato trasmesse dalle amministrazioni interessate; Ritenuto di poter autorizzare l’avvio di un numero di procedure di reclutamento in favore delle amministrazioni ed enti sopra citati, ai sensi del citato comma 4 dell’art. 35 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, per un numero di posti compatibili con i vincoli assunzionali previsti per gli anni 2009, 2010 e 2011 precisando che le amministrazioni potranno avviare procedure concorsuali soltanto in presenza di un’effettiva vacanza d’organico da accertare all’atto dell’emanazione del bando non potendo rilevare, ai fini della determinazione dei posti da bandire, la previsione di posti che si renderanno disponibili successivamente all’indizione della procedura; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 13 giugno 2008, concernente «Delega di funzioni del Presidente del Consiglio dei Ministri in materia di pubblica amministrazione e innovazione al Ministro senza portafoglio prof. Renato Brunetta»; Su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze; Decreta: Art. 1 1. Le amministrazioni di cui alla tabella allegata al presente decreto sono autorizzate, ai sensi dell’art. 35, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, fermo restando le disposizioni e gli adempimenti in materia di organici di cui al successivo comma 2, ad avviare, nel triennio 2009-2011, le procedure di reclutamento a fianco di ciascuna indicate. 2. L’avvio delle procedure di reclutamento di cui al comma 1 resta, comunque, subordinato al rispetto delle previsioni di cui all’art. 74 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, all’art. 6, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001 n. 165, all’art. 17, commi 3 ed 8, del decreto legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, in legge 3 agosto 2009, n. 102, nonche’ degli articoli 30 e 34-bis del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive modificazioni ed integrazioni. Le procedure di reclutamento di cui al comma 1 del presente articolo possono, altresi’, essere avviate tenendo conto dell’effettiva vacanza dei posti in organico relativi alle singole posizioni alla data di emanazione del relativo bando di concorso. Il presente decreto, previa registrazione da parte della Corte dei conti, sara’ pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 26 ottobre 2009 p. Il Presidente del Consiglio dei Ministri Il Ministro per le riforme e l’innovazione nella pubblica amministrazione Brunetta Il Ministro dell’economia e delle finanze Tremonti Registrato alla Corte dei conti il 14 dicembre 2009 Ministeri istituzionali – Presidenza del Consiglio dei Ministri, registro n. 11, foglio n. 14

Testo non ufficiale. La sola stampa del bollettino ufficiale ha carattere legale.

Fonte: http://www.gazzettaufficiale.it/guridb/dispatcher?service=1&datagu=2010-01-05&task=dettaglio&numgu=3&redaz=09A15721&tmstp=1262936290049

REGIONE FRIULI-VENEZIA GIULIA DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 29 aprile 2009, n. 120

Regolamento recante modalita’ di attuazione di iniziative e interventi diretti a diffondere la cultura del rispetto tra i sessi e a garantire la piena realizzazione delle pari opportunita’ tra donna e uomo, ai sensi dell’art. 7, comma 8, della legge regionale 21 luglio 2006, n. 12 (assestamento del bilancio 2006 e del bilancio pluriennale per gli anni 2006-2008 ai sensi dell’art. 18 della legge regionale 16 aprile 1999, n. 7)

Aggiornamento offerto dal dott. Domenico Cirasole.

Gazzetta Ufficiale – 3ª Serie Speciale – Regioni n. 1 del 2-1-2010

(Pubblicato nel Bollettino ufficiale
della Regione Friuli-Venezia Giulia n. 19 del 13 maggio 2009)

IL PRESIDENTE

Premesso che con deliberazione della giunta regionale 6 agosto
2008, n. 1580 e’ stato istituito il servizio pari opportunita’ e
politiche giovanili, nel quale sono confluite competenze gia’ del
servizio pari opportunita’ e del servizio attivita’ ricreative,
sportive e politiche giovanili (oggi servizio attivita’ ricreative e
sportive);
Atteso che con proprio decreto 27 agosto 2008, n. 0217/Pres. le
competenze in materia di pari opportunita’ e politiche giovanili sono
state delegate all’assessore regionale al lavoro, universita’ e
ricerca e che conseguentemente il servizio pari opportunita’ e
politiche giovanili e’ stato incardinato nella direzione centrale
lavoro, universita’ e ricerca, dalla quale dipende gerarchicamente e
funzionalmente;
Richiamato l’art. 7, comma 8, della legge regionale 21 luglio
2006, n. 12 (assestamento del bilancio 2006 e del bilancio
pluriennale per gli anni 2006-2008 ai sensi dell’art. 18 della legge
regionale 16 aprile 1999, n. 7), che risulta modificato dall’art. 10,
comma 86, della legge regionale 30 dicembre 2008, n. 17 «Disposizioni
per la formazione del bilancio pluriennale ed annuale della Regione
(legge finanziaria 2009)», in base al quale l’amministrazione
regionale, al fine di attuare politiche di pari opportunita’ tra
donna e uomo, realizza proprie iniziative, promuove e sostiene
interventi a cio’ finalizzati e sostiene iniziative proposte da enti
locali, da associazioni femminili di volontariato e di promozione
sociale, dal terzo settore e da altri soggetti pubblici e privati,
diretti a diffondere la cultura del rispetto tra i sessi e a
garantire la piena realizzazione delle pari opportunita’ tra donna e
uomo;
Considerato che in forza della norma previgente era stato
emanato, con proprio decreto 23 maggio 2007, n. 0147/Pres., il
«Regolamento concernente criteri e modalita’ per la concessione di
contributi e per l’attuazione delle iniziative dirette o in
collaborazione previsti in materia di pari opportunita’ ai sensi
dell’art. 7, commi 8, 9, 10 e 11 della legge regionale 21 luglio
2006, n. 12 (assestamento del bilancio 2006 e del bilancio
pluriennale per gli anni 2006-2008 ai sensi dell’art. 18 della legge
regionale 16 aprile 1999, n. 7) e successive modifiche e
integrazioni»;
Considerato che appare necessario adottare una nuova normativa
regolamentare adeguata alla diversa disciplina legislativa, come
risultante dalla modificazione contenuta nel ricordato art. 10, comma
86, della legge regionale n. 17/2008;
Visto lo schema di regolamento predisposto dalla direzione
centrale lavoro, universita’ e ricerca – Servizio pari opportunita’ e
politiche giovanili;
Ritenuto di poter procedere all’emanazione del regolamento di cui
si tratta, nella considerazione che corrisponde alle finalita’ di
legge e alle esigenze operative del servizio pari opportunita’ e
politiche giovanili;
Richiamata la legge regionale 20 marzo 2000, n. 7 (testo unico
delle norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di
accesso);
Visto l’art. 42 dello statuto d’autonomia;
Visto l’art. 14 della legge regionale 18 giugno 2007, n. 17
(determinazione della forma di governo della Regione Friuli-Venezia
Giulia e del sistema elettorale regionale, ai sensi dell’art. 12
dello statuto di autonomia);
Vista la deliberazione della Giunta regionale 24 aprile 2009, n.
978;

Decreta:

1. E’ emanato, per le motivazioni espresse in premessa, il
«Regolamento recante modalita’ di attuazione di iniziative e
interventi diretti a diffondere la cultura del rispetto tra i sessi e
a garantire la piena realizzazione delle pari opportunita’ tra donna
e uomo, ai sensi dell’ art. 7, comma 8, della legge regionale 21
luglio 2006, n. 12 (assestamento del bilancio 2006 e del bilancio
pluriennale per gli anni 2006-2008 ai sensi dell’art. 18 della legge
regionale 16 aprile 1999, n. 7)», nel testo allegato al presente
provvedimento, di cui costituisce parte integrante e sostanziale.
2. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e farlo
osservare come regolamento della Regione.
3. Il presente decreto e’ pubblicato nel Bollettino ufficiale
della Regione.

TONDO

Testo non ufficiale. La sola stampa del bollettino ufficiale ha carattere legale.

Fonte: http://www.gazzettaufficiale.it/guridb/dispatcher?service=3&datagu=2010-01-02&task=dettaglio&numgu=1&redaz=009R0519&tmstp=1262938236015

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 29 dicembre 2009

Interventi urgenti di protezione civile, diretti a fronteggiare i danni conseguenti alle intense ed eccezionali avversita’ atmosferiche, verificatesi nel mese di aprile 2009 nel territorio della regione Piemonte e delle province di Piacenza e Pavia e nei giorni dal 26 al 30 aprile 2009 nelle province di Lodi e Parma, nonche’ alla violenta mareggiata che nei giorni 26 e 27 aprile 2009 ha interessato le province di Ferrara, Ravenna, Forli-Cesena e Rimini.

Aggiornamento offerto dal dott. Domenico Cirasole.

Gazzetta Ufficiale – Serie Generale n. 6 del 9-1-2010

IL PRESIDENTE
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Visto l’art. 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225;
Visto l’art. 107 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112;
Visto il decreto-legge 7 settembre 2001, n. 343, convertito, con
modificazioni, dalla legge 9 novembre 2001, n. 401;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 15
maggio 2009 con il quale e’ stato dichiarato lo stato di emergenza in
relazione alle intense ed eccezionali avversita’ atmosferiche
verificatesi nel mese di aprile 2009 nel territorio della regione
Piemonte e delle province di Piacenza e Pavia ed alla violenta
mareggiata che nei giorni 26 e 27 aprile 2009 ha interessato le
province di Ferrara, Ravenna, Forli-Cesena e Rimini;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26
giugno 2009 recante l’estensione dello stato di emergenza di cui al
decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 15 maggio 2009
al territorio delle province di Lodi e Parma interessate dalle
eccezionali avversita’ atmosferiche verificatesi nei giorni dal 26 al
30 aprile 2009;
Considerato che la natura e la particolare intensita’ degli eventi
meteorologici ha causato l’esondazione di fiumi e torrenti,
allagamenti, gravi movimenti franosi, smottamenti, danni alle
infrastrutture pubbliche e ad edifici pubblici e privati, nonche’
gravi danni alle attivita’ produttive ed alle colture agricole,
determinando una grave situazione di pericolo per la pubblica e
privata incolumita’;
Considerato, inoltre, che una violenta mareggiata ha provocato
un’importante ingressione marina, perdita di materiale sabbioso,
arretramento del fronte mare e abbassamento del piano di spiaggia;
Ritenuto, quindi, necessario ed indifferibile porre in essere gli
interventi di carattere straordinario ed urgente per favorire il
ritorno alle normali condizioni di vita delle popolazioni
interessate;
Acquisita l’intesa delle regioni Emilia-Romagna, Lombardia e
Piemonte;
Su proposta del capo del Dipartimento della protezione civile della
Presidenza del Consiglio dei Ministri;

Dispone:

Art. 1

1. I presidenti delle regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Piemonte
sono nominati Commissari delegati per il superamento dell’emergenza
derivante dagli eventi di cui in premessa.
2. Per l’adozione di tutte le iniziative necessarie al superamento
dell’emergenza, i Commissari delegati, previa individuazione dei
comuni danneggiati dagli eventi calamitosi, si avvalgono dell’opera
di uno o piu’ soggetti attuatori all’uopo nominati, cui affidare
specifici settori di intervento, sulla base di apposite direttive ed
indicazioni, nonche’ della collaborazione degli uffici regionali,
degli enti locali anche territoriali e delle amministrazioni
periferiche dello Stato.
3. I Commissari delegati in particolare provvedono:
a) alla puntuale ricognizione e quantificazione dei danni subiti
dalle infrastrutture e dai beni pubblici e privati;
b) a predisporre anche, per piani stralcio e sulla base delle
risorse finanziarie disponibili, un apposito programma di interventi
per il ripristino in condizioni di sicurezza della viabilita’, degli
impianti e delle infrastrutture pubbliche e di pubblica utilita’, ivi
comprese quelle di monitoraggio e sorveglianza che sono stati
danneggiati, nonche’ per la stabilizzazione dei versanti e la pulizia
e la manutenzione straordinaria degli alvei dei corsi d’acqua, delle
opere di difesa idraulica. Possono essere ricompresi nel programma ed
attuati con le procedure e deroghe di cui alla presente ordinanza
ulteriori interventi urgenti finanziati dalla Comunita’ europea,
dalle amministrazioni statali, dalle regioni, dagli enti locali e da
enti o societa’ erogatori di servizi pubblici finalizzati alla
rimozione del pericolo o alla prevenzione del rischio. La priorita’
nell’attuazione degli interventi deve essere attribuita al ripristino
delle infrastrutture essenziali danneggiate ed alla pulizia e
manutenzione straordinaria degli alvei dei corsi d’acqua e delle
opere di difesa idraulica;
c) alla individuazione di appositi siti di stoccaggio provvisorio
ove depositare i fanghi, i detriti ed i materiali, definendo d’intesa
con gli enti ordinariamente competenti le modalita’ per il loro
successivo smaltimento in impianti autorizzati.
4. Gli interventi compresi nel programma di cui al comma 1, lettera
b) che comportano movimentazione ed eventuale estrazione di materiale
litoide in alveo, in quanto connessi alla rimozione di un pericolo in
atto o immediato, possono essere realizzati in deroga alle
disposizioni della direttiva per la programmazione degli interventi
di gestione dei sedimenti degli alvei dei corsi d’acqua di cui alla
deliberazione n. 9 del 5 aprile 2006 del Comitato istituzionale
dell’Autorita’ di bacino del fiume Po secondo quanto disposto
dall’ultimo capoverso del punto 4 della direttiva stessa e ferma
restando la coerenza con la pianificazione di bacino.
5. I Commissari delegati provvedono, altresi’, al rimborso delle
spese sostenute dai comuni, nonche’ da altri enti ed amministrazioni
impegnati nelle fasi della prima emergenza, sulla base di apposita
rendicontazione.

Art. 2

1. Per garantire il necessario supporto tecnico-amministrativo alle
attivita’ di cui alla presente ordinanza, i Commissari delegati sono
autorizzati ad avvalersi di personale appartenente alla pubblica
amministrazione ai sensi dell’art. 1, comma 2, del decreto
legislativo 30 marzo 2001, n. 165, in posizione di comando o distacco
nel limite massimo di sei unita’.
2. In favore del personale di cui al comma 1, direttamente
impegnato in attivita’ connesse con l’emergenza, e’ corrisposto un
compenso per prestazioni di lavoro straordinario nel limite massimo
di 40 ore mensili pro-capite, effettivamente reso, oltre i limiti
previsti dalla vigente legislazione.

Art. 3

1. Per l’attuazione degli interventi previsti dalla presente
ordinanza, che sono dichiarati indifferibili, urgenti, di pubblica
utilita’ e costituiscono varianti ai piani urbanistici, i Commissari
delegati, anche avvalendosi dei soggetti attuatori di cui all’art. 1,
comma 2, ove non sia possibile l’utilizzazione delle strutture
pubbliche, possono affidare la progettazione anche a liberi
professionisti, avvalendosi, ove necessario, delle deroghe di cui
all’art. 7.
2. I Commissari delegati per gli interventi di competenza,
provvedono all’approvazione dei progetti, ricorrendo, ove necessario,
alla conferenza di servizi da indire entro sette giorni dalla
disponibilita’ dei progetti. Qualora alla conferenza di servizi il
rappresentante di un’amministrazione invitata sia risultato assente,
o, comunque, non dotato di adeguato potere di rappresentanza, la
conferenza delibera prescindendo dalla sua presenza e dalla
adeguatezza dei poteri di rappresentanza dei soggetti intervenuti. Il
dissenso manifestato in sede di conferenza di servizi deve essere
motivato e recare, a pena di inammissibilita’, le specifiche
indicazioni progettuali necessarie al fine dell’assenso. In caso di
motivato dissenso espresso da un’amministrazione preposta alla tutela
ambientale, paesaggistico-territoriale, del patrimonio storico
artistico o alla tutela della salute dei cittadini, la determinazione
e subordinata, in deroga all’art. 14-quater, comma 3, della legge 7
agosto 1990, n. 241, e successive modifiche ed integrazioni,
all’assenso del Ministro competente che si esprime entro sette giorni
dalla richiesta.
3. I pareri, visti e nulla-osta relativi agli interventi, che si
dovessero rendere necessari, anche successivamente alla conferenza di
servizi di cui al comma precedente, in deroga all’art. 17, comma 24,
della legge 15 maggio 1997, n. 127, e successive modificazioni,
devono essere resi alle amministrazioni entro sette giorni dalla
richiesta e, qualora entro tale termine non siano resi, si intendono
acquisiti con esito positivo.

Art. 4

1. Al fine di favorire l’immediata ripresa delle attivita’
commerciali, produttive, agricole, agroindustriali, agrituristiche,
zootecniche, artigianali, professionali, di servizi e turistiche
gravemente danneggiate dagli eventi alluvionali di cui alla presente
ordinanza, i Commissari delegati, nell’ambito delle risorse
finanziarie disponibili, sono autorizzati ad erogare, anche
avvalendosi dei soggetti attuatori di cui all’art. 1, comma 2, ai
soggetti interessati:
a) un contributo rapportato al danno subito da impianti,
strutture, macchinari e attrezzature che comunque non sia superiore
al 50% del danno medesimo e fino ad un massimo di 200.000,00 euro;
b) un contributo pari al 30% del prezzo di acquisto di scorte di
materie prime, semilavorati e prodotti finiti, danneggiati o
distrutti a causa degli eventi alluvionali e non piu’ utilizzabili,
per un importo non superiore a 60.000 euro;
c) un contributo correlato alla durata della sospensione della
attivita’ e quantificato in trecentosessantacinquesimi sulla base dei
redditi prodotti, risultanti dall’ultima dichiarazione annuale dei
redditi presentata. La sospensione dell’attivita’ deve essere almeno
di sei giorni lavorativi.
2. I danni sono attestati per importi fino a 25.000,00 euro, con
dichiarazione sostitutiva di atto di notorieta’, per importi
superiori a 25.000,00 euro con apposita perizia giurata redatta da
professionisti abilitati, iscritti ai rispettivi ordini o collegi.
3. I Commissari delegati definiscono, in termini di rigorosa
perequazione e sulla base dell’ordine di priorita’ e delle risorse
disponibili, le tipologie di intervento, la disciplina generale
dell’assegnazione ed erogazione dei contributi e della
rendicontazione delle spese con propri provvedimenti nel rispetto dei
criteri generali della normativa comunitaria. I Commissari delegati
sono, altresi’, autorizzati a concedere un contributo a favore dei
proprietari, di beni mobili registrati distrutti o danneggiati, fino
ad un massimo di 15.000,00 euro sulla base delle spese fatturate per
la riparazione, o, in caso di rottamazione, sulla base del valore del
bene desunto dai listini correnti, e comunque per un importo non
inferiore ad 3.500,00 euro, secondo voci e percentuali di
contribuzione, criteri di priorita’ e modalita’ attuative che saranno
fissate dai Commissari delegati stessi con propri provvedimenti.
4. E’ altresi’ concesso un contributo a favore dei soggetti che
abitano in immobili sgomberati, pari all’80% degli oneri sostenuti
per i conseguenti traslochi e depositi effettuati, e comunque fino ad
un massimo di 5.000,00 euro. A tal fine gli interessati presentano
apposita documentazione giustificativa di spesa.

Art. 5

1. Al fine di favorire un rapido rientro nelle unita’ immobiliari
distrutte o danneggiate ed il ritorno alle normali condizioni di
vita, i Commissari delegati sono autorizzati, nei limiti delle
risorse assegnate, ad erogare contributi, fino ad un massimo di
30.000,00 euro per ciascuna unita’ abitativa, conforme alle
disposizioni previste dalla normativa urbanistica ed edilizia,
distrutta o danneggiata dagli eventi meteorologici cui alla presente
ordinanza. I Commissari delegati sono autorizzati ad anticipare la
somma fino ad un massimo di 15.000,00 euro per la riparazione di
immobili danneggiati la cui funzionalita’ sia agevolmente
ripristinabile, sulla base di apposita relazione tecnica, contenente
la descrizione degli interventi da realizzare ed i relativi costi
stimati.

Art. 6

1. I contributi concessi per il ristoro dei danni subiti a seguito
degli eventi di cui alla presente ordinanza potranno costituire
anticipazioni su eventuali future provvidenze a qualunque titolo
previste. I medesimi contributi, con esclusione di quelli
riconosciuti a titolo di mancato guadagno, non concorrono alla
formazione del reddito ai sensi del decreto del Presidente della
Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni.
Qualora i danni subiti siano in tutto o in parte ripianati con
l’erogazione di indennizzi da parte di compagnie assicuratrici, la
corresponsione dei contributi previsti dalla presente ordinanza ha
luogo solo fino alla concorrenza dell’eventuale differenza tra quanto
percepito a titolo di indennizzo assicurativo ed il contributo
previsto.

Art. 7

1. Per l’attuazione della presente ordinanza i Commissari delegati
sono autorizzati, ove ritenuto indispensabile e sulla base di
specifica motivazione, a derogare, nel rispetto dei principi generali
dell’ordinamento giuridico, della direttiva del Presidente del
Consiglio dei Ministri del 22 ottobre 2004 e dei vincoli derivanti
dall’ordinamento comunitario, alle sotto elencate disposizioni:
regio decreto 18 novembre 1923, n. 2440, articoli 3, 8, 11 e 19;
regio decreto 23 maggio 1924, n. 827, articoli 37, 38, 39, 40, 41,
42, 117, 119;
decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, articoli 6, 7, 8, 9,
10, 13, 14, 17, 18, 19, 20, 21, 33, 34, 36, 37, 42, 49, 50, 53, 55,
56, 57, 62, 63, 65, 66, 67, 68, 70, 75, 76, 77, 78, 79, 80, 81, 82,
83, 84, 86, 87, 88, 89, 90, 91, 92, 93, 95, 96, 97, 98, 111, 118,
121, 122, 123, 125, 128, 132, 141 e 241 e successive modificazioni;
legge 7 agosto 1990, n. 241, articoli 14, 14-bis, 14-ter,
14-quater, e successive modificazioni;
decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, e
successive modifiche ed integrazioni, articoli 8, 9, 10, 11, 12, 13,
14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22 e 22-bis;
decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, art. 191;
decreto del Presidente della Repubblica 18 aprile 1994, n. 383;
leggi regionali di recepimento ed applicazione della legislazione
statale oggetto di deroga.

Art. 8 1. Per i primi interventi previsti dalla presente ordinanza, si provvede con oneri a valere sulle risorse di cui all’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3809 del 21 settembre 2009, come modificata dall’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3831 del 16 dicembre 2009, nonche’ a carico dei rispettivi bilanci regionali. 2. I Commissari delegati possono utilizzare eventuali risorse derivanti da precedenti ordinanze di protezione civile, che saranno individuate con apposito provvedimento del Commissario delegato e sottoposte all’approvazione del Dipartimento della protezione civile, rimodulando i relativi programmi d’intervento. Le richieste redatte in tal senso dovranno essere accompagnate da una relazione sullo stato d’attuazione dei programmi da rimodulare, che specifichi dettagliatamente la natura delle risorse destinate alle nuove esigenze, nonche’ le ragioni del mancato utilizzo delle risorse stesse, il quadro generale delle nuove priorita’ derivanti dal succedersi degli eventi calamitosi degli ultimi due anni ed un’analisi del rischio in relazione al mancato completamento dei programmi originariamente previsti. 3. Le amministrazioni statali e gli enti pubblici sono autorizzati a trasferire ai commissari delegati risorse finanziarie finalizzate al superamento del contesto emergenziale in rassegna. 4. Le risorse finanziarie di cui alla presente ordinanza sono trasferite ai commissari delegati che potranno chiedere l’istituzione di un’apposita contabilita’ speciale. 5. I commissari delegati sono tenuti a rendicontare le entrate e le spese sostenute ai sensi dell’art. 8, comma 5, del decreto-legge del 31 dicembre 2008, n. 208.

Art. 9 1. Al fine di assicurare il rispetto dei termini di scadenza dello stato d’emergenza i Commissari delegati predispongono entro trenta giorni dalla data di pubblicazione della presente ordinanza nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, i cronoprogrammi delle attivita’ da porre in essere, articolati in relazione alle diverse tipologie d’azione e cadenzati per semestri successivi e con l’indicazione della copertura finanziaria. Entro trenta giorni dalla scadenza di ciascun semestre, i Commissari delegati comunicano al Dipartimento della protezione civile lo stato di avanzamento dei programmi, evidenziando e motivando gli eventuali scostamenti e indicando le misure che si intendono adottare per ricondurre la realizzazione degli interventi ai tempi stabiliti dai cronoprogrammi.

Art. 10

1. Per fronteggiare adeguatamente ed in termini di somma urgenza il
contesto emergenziale in rassegna ed al fine di sviluppare,
consolidare, mantenere le proprie capacita’ di previsione,
monitoraggio e sorveglianza, il Centro funzionale della regione
Piemonte e’ autorizzato a provvedere allo sviluppo ed al
rafforzamento della propria struttura operativa, con particolare
riguardo al collegamento con le sale operative regionali e con il
Centro funzionale centrale presso il Dipartimento della protezione
civile, anche attraverso la proroga di tre contratti di
collaborazione coordinata e continuativa in deroga alla normativa
vigente, con oneri a carico del bilancio regionale.

Art. 11 1. La Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione civile rimane estranea ad ogni rapporto contrattuale posto in essere in applicazione della presente ordinanza. La presente ordinanza sara’ pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Milano, 29 dicembre 2009 Il Presidente: Berlusconi

Testo non ufficiale. La sola stampa del bollettino ufficiale ha carattere legale.

Fonte: http://www.gazzettaufficiale.it/guridb/dispatcher?service=1&datagu=2010-01-09&task=dettaglio&numgu=6&redaz=10A00076&tmstp=1263282043171

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 27 novembre 2009 Determinazione numerica delle onorificenze dell’O.M.R.I. che potranno essere complessivamente conferite nelle ricorrenze del 2 giugno e del 27 dicembre 2010.

Aggiornamento offerto dal dott. Domenico Cirasole.

Gazzetta Ufficiale – Serie Generale n. 10 del 14-1-2010

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visto l’art. 87 della Costituzione; Vista la legge 3 marzo 1951, n. 178; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 13 maggio 1952, n. 458; Sentito il Consiglio dei Ministri; Sentito il Consiglio dell’ordine «Al merito della Repubblica italiana»; Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri; Decreta: Art. 1 Il numero massimo delle onorificenze dell’ordine «Al merito della Repubblica italiana» che potranno essere complessivamente conferite nelle ricorrenze del 2 giugno e del 27 dicembre 2010 e’ determinato in 6.000 unita’, cosi’ ripartito nelle cinque classi: Cavaliere di Gran Croce, n. 25; Grande Ufficiale, n. 150; Commendatore, n. 650; Ufficiale, n. 875; Cavaliere, n. 4.300. La ripartizione, tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri ed i vari Ministeri, del numero di onorificenze stabilito dal presente decreto e’ fissata con provvedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri, a norma dell’art. 3 del decreto del Presidente della Repubblica 13 maggio 1952, n. 458.

Art. 2

Non sono comprese nel numero di cui all’art. 1 le concessioni
previste dal secondo comma dell’art. 4 della legge 3 marzo 1951, n.
178.
Il presente decreto sara’ pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana.
Dato a Roma, addi’ 27 novembre 2009

NAPOLITANO

Berlusconi,
Presidente del Consiglio dei Ministri

Testo non ufficiale. La sola stampa del bollettino ufficiale ha carattere legale.

Fonte: http://www.gazzettaufficiale.it/guridb/dispatcher?service=1&datagu=2010-01-14&task=dettaglio&numgu=10&redaz=10A00172&tmstp=1263541584310