Riconversione industriale

Processo che permette alle imprese di inserirsi in settori di produzione con domanda più elevata, rispetto a quello in cui già operano.
Questo avviene con l’introduzione di nuovi impianti o la trasformazione di quelli esistenti.
In tal modo si producono, in funzione delle nuove esigenze di mercato, beni o servizi differenti da quelli precedentemente prodotti o erogati.
Essa non prevede necessariamente una riduzione dei livelli occupazionali ed avviene per:
1) la volontà di decentrare alcune unità produttive di grandi dimensioni in unità più piccole, in tal modo si ottiene una maggiore mobilità di lavoro e si attenua la conflittualità;
2) favorire il progresso tecnico associato all’azione della concorrenza.

Scorte

I beni chee vengono usati dall’imprenditore in previsione di future vendite o per poter fronteggiare situazioni di emergenza.
Sono dette scorte le giacenze di merci delle imprese mercantili e quelle di materie prime, semilavorati e prodotti finiti delle imprese industriali.
Per quanto riguarda le aziende agricole si parla di scorte vive e di scorte morte cioè bestiame e le attrezzature.
Il totale delle scorte dipende dall’andamento del mercato.
Esse vengono costituite in modo da assorbire eventuali fluttuazioni della domanda o dell’offerta e degli oneri di mantenimento.
È possibile distinguere tra scorte:
1)minime, permanenti o di sicurezza, cioè le quantità di materie prime o prodotti da tenere in magazzino in modo da evitare all’impresa le conseguenze negative di un’interruzione del processo produttivo o delle vendite conseguenti a difficoltà di approvvigionamento od all’allungamento dei tempi di produzione;
2) di elasticità, cioè le quantità che permettono l’adeguamento della produzione agli aumenti di domanda;
3) massima cioè il livello di scorte che non deve essere superato per evitare eccessivi costi di mantenimento.
Lo studio dell’andamento delle scorte è utile per sapere quale fase del ciclo economico si sta per affrontare.

Strumenti di politica economica

Forme attraverso cui lo Stato interviene in maniera diretta o indiretta perseguendo degli obiettivi di politica economica.
Si tratta di strumenti di controllo diretti e strumenti indiretti.
Le misure di controllo diretto impongono agli operatori economici degli obblighi e vincoli per ridurre lo squilibrio dei conti con l’estero.
Gli strumenti di controllo indiretto modificano variabili che solo in via mediata permettono di ottenere il risultato desiderato.
L’economia nazionale va protetta dalla concorrenza estera imponendo elevati dazi all’importazione che rendano meno competitivi i prodotti stranieri.