Commissione delle Comunità (Europee European Commission)

Organo rappresentativo degli interessi della Comunità Europea (v. CE). È attualmente formata da 20 commissari nominati dai governi, ma indipendenti da questi. La Germania, la Francia, il Regno Unito, l’Italia e la Spagna nominano 2 membri mentre gli altri Stati ne nominano 1.
Le competenze della Commissione sono di tipo esecutivo e normativo. Tra le funzioni esecutive rientra l’applicazione dei Trattati e degli atti comunitari oltre che la gestione dei Fondi strutturali. Per ciò che concerne le funzioni di tipo normativo, la Commissione partecipa alla formazione degli atti legislativi comunitari, soprattutto attraverso l’emanazione di proposte al Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea (v.). Inoltre, detiene un potere normativo proprio in alcune limitate ipotesi.
Esercita anche la funzione di rappresentanza della Comunità nei fori internazionali e la funzione di vigilanza sull’applicazione del Trattato e degli atti comunitari, in virtù della quale può deferire alla Corte di Giustizia uno Stato membro inadempiente, oltre che emanare raccomandazioni e pareri.
Per l’ampiezza e la rilevanza dei suoi compiti, la Commissione è stata definita «il motore della Comunità». Il suo ruolo nella concreta definizione delle politiche comunitarie è però piuttosto limitato a causa del peso preponderante del Consiglio e dello sviluppo delle competenze del Parlamento Europeo.

Comunismo di guerra (Communism war)

Termine con il quale si indicano le scelte economiche adottate in seguito alla rivoluzione bolscevica del 1917, che coincise con un periodo (1918-1921) di gravi disordini interni in Russia (guerra civile e guerra polacca).
Tali scelte (ispirate dai comunisti Kritsmann e Larin) furono molto radicali, prevedendo la completa nazionalizzazione di tutte le industrie, il rigido controllo di queste ultime da parte dei sindacati dei consigli operai, l’obbligo di ammassare i prodotti agricoli per i contadini e il razionamento delle scorte. Se in un primo momento tali scelte furono dettate da esigenze proprie di qualunque nazione in tempo di guerra, in seguito esse assunsero caratteri più marcatamente dirigistici. Si realizzò, infatti, un completo controllo di tutte le varie fasi del processo produttivo, pianificando la produzione di ogni singola impresa in termini fisici. La retribuzione dei lavoratori avveniva, ove possibile, attraverso compensi in natura e tutte le fasi che vanno dalla produzione delle merci al consumo (ovvero le varie fasi della distribuzione) furono gestite da un’autorità centrale.
In seguito alle gravi tensioni sociali che l’adozione di queste scelte economiche produssero (soprattutto per il rifiuto da parte dei contadini di consegnare i prodotti per l’ammasso), il comunismo di guerra fu sostituito, nel 1921, con la nuova politica economica (v. NEP).

Confindustria [Confederazione generale dell’industria italiana] (Confindustria [General Confederation of Italian])

Organizzazione sindacale dei datori di lavoro dell’industria.
Essa promuove, in accordo con le altre parti sociali e le istituzioni politiche, il perseguimento di finalità di progresso civile e di sviluppo economico, tutela, inoltre, le imprese associate sul piano sindacale ed economico fornendo alle stesse consulenza relativamente ai problemi generali dell’imprenditorialità e dell’industria.

Consiglio Nordico (Nordic Council)

Organo interparlamentare di consultazione politica ed economica costituito nel 1952 da Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia per favorire la cooperazione nel campo economico, culturale, dell’energia e della tutela dell’ambiente.
Ha ottenuto significativi successi in materia di armonizzazione (v.) legislativa tra i paesi membri.
Organi istituzionali del Consiglio sono:
— il Consiglio Nordico composto da 87 membri;
— il consiglio nordico dei ministri, al quale partecipano i ministri degli Stati aderenti;
— il Segretariato Generale, con sede a Copenaghen, composto da funzionari degli Stati aderenti.