Recèptio appellatiònis

Espressione corrispondente all’accettazione del reclamo verso sentenze ordinarie o straordinarie da parte del cògnitor superiore. L’appellatio poteva essere respinta dal giudice di grado superiore se la reputava infondata in limine. Quando avveniva il rigetto, chi aveva proposto il reclamo era gravato dei sumptus litis cioè pagava le spese processuali e le pene pecuniarie.

Culpa làta [lett. “colpa grave”]

La (—) fu, in diritto romano classico, criterio eccezionale di imputazione della responsabilità contrattuale e consisteva nella mancata prestazione anche di un minimo di diligenza (particolarmente sfavorevole per il debitor), da parte del debitore, nell’adempimento. Si trattava del grado massimo di negligenza; Ulpiano [vedi] la definiva come “nìmia neglegentia, id est non intellègere quod òmnes … Leggi tutto “Culpa làta [lett. “colpa grave”]”

Culpa lèvis [Colpa lieve]

In diritto romano classico, fu il criterio di imputazione normale della responsabilità contrattuale e consisteva in un comportamento negligente del debitore, cagionato dalla mancanza, in quest’ultimo, della diligenza del bonus pater familias [vedi] (dell’uomo medio). In diritto giustinianeo, la responsabilità si estendeva fino alla (—) soltanto se il rapporto era stato posto in essere nell’interesse … Leggi tutto “Culpa lèvis [Colpa lieve]”

Culpa in vigilàndo [Colpa nella vigilanza; cfr. art. 2048 c.c.]

Espressione tradizionalmente adoperata per indicare il criterio di imputazione della responsabilità dei soggetti, cui l’ordinamento affida il compito di sorvegliare l’agire di altri soggetti (a causa delle minorate condizioni fisiche o psichiche, o comunque, dell’incapacità di intendere e di volere di questi ultimi), per fatti illeciti commessi dai soggetti “sorvegliati”. Si pensi, ad es., alla … Leggi tutto “Culpa in vigilàndo [Colpa nella vigilanza; cfr. art. 2048 c.c.]”