Concèptus [lett. “il concepito non ancora venuto alla luce”, il nascituro; cfr. artt. 1, 320, 339, 462, 643, 784 c.c.]

Termine adoperato per designare il soggetto concepito ma non ancora venuto alla luce, cioè il nascituro. Tendenzialmente, i giuristi romani ritennero che il (—), non essendo in rèrum natùra (cioè non essendo attualmente esistente), in quanto costituiva una mera pòrtio mulìeris (parte della donna), fosse privo di soggettività giuridica. Col tempo gli fu riconosciuta una … Leggi tutto “Concèptus [lett. “il concepito non ancora venuto alla luce”, il nascituro; cfr. artt. 1, 320, 339, 462, 643, 784 c.c.]”

Concèptio verbòrum [Formula solenne]

Forma verbale solenne di negozio giuridico, diretta a creare o ad estinguere, rispettivamente nella spònsio [vedi] e nell’acceptilàtio [vedi], una responsabilità contrattuale. Frequentemente è usata anche l’espressione concèpta vèrba. Di (—) si parlava anche in riferimento alla formula di giudizio emessa nel processo per formulas [vedi] dal magistrato, al termine della fase in iùre.

Compromìssum [Compromesso; cfr. art. 806 c.p.c.]

Era l’accordo con cui due o più soggetti in lite potevano far decidere una o più controversie ad un terzo, l’arbiter [vedi], dando inizio ad un arbitratus [vedi]. Il (—) si concretava in reciproche stipulazioni [vedi stipulatio] con cui le parti si obbligavano l’una verso l’altra al pagamento di una penale in caso di mancata … Leggi tutto “Compromìssum [Compromesso; cfr. art. 806 c.p.c.]”